giovedì 12 settembre 2013

Campioni in stoffa

Lora Totino


Lora Totino

Tessuti storici e attuali
Vengono presentati, esposti cronologicamente, una serie di tessuti realizzati nell'arco di circa un secolo da alcuni dei piu' importanti lanifici biellesi. I piu' antichi sono stati fabbricati da lanifici ormai scomparsi e costituiscono quindi una testimonianza preziosa ed unica di un prodotto storicizzato. I tessuti piu' recenti tra quelli esposti sono stati prodotti da alcuni dei piu' importanti lanifici biellesi. Questi tessuti, assieme a quelli fabbricati dagli altri lanifici biellesi e valsesiani che non e' stato possibile esporre, rappresentano gli esempi piu' attuali e qualitativamente piu' rilevanti della stoffa oggi prodotta. Questa stoffa puo' essere anche "toccata", compiendo un gesto un tempo consueto, per meglio percepirne la qualita' che, e' possibile affermare con orgoglio, non teme confronti al mondo.


Il telo delle lavorazioni
Il complesso e articolato processo che trasforma la lana in tessuto viene sintetizzato descrivendo ogni lavorazione, illustrata attraverso immagini e mini-video con lo scopo di presentare gli snodi principali del ciclo di trasformazione e di rendere familiari termini e concetti verosimilmente estranei al bagaglio di conoscenze di chi, per formazione, non e' un "tessile".


I campionari d'archivio
Sono esposti, in ordine cronologico nell'arco temporale che copre circa centocinquant'anni, i "classici" campionari d'archivio: la memoria tecnica del prodotto, realizzati da alcuni dei piu' noti lanifici biellesi a partire dagli anni Sessanta dell'Ottocento fino a quelli piu' attuali. Anche se la struttura, la composizione e la rilegatura sono tipologicamente simili, e' possibile osservare diversi criteri di allestimento dei campionari stessi; alcuni contengono solo il campione di tessuto ed il riferimento all’articolo, altri descrivono i filati impiegati ed i dati tecnici di fabbricazione. Non e' raro trovare riferimenti al venduto ed annotazioni di vario tipo. Alcuni dei campionari esposti sono stati prodotti da lanifici che hanno da tempo cessato la loro attivita' e costituiscono pertanto una preziosa documentazione storica. La maggior parte invece e' stata prodotta da lanifici che continuano a mantenere viva la secolare tradizione laniera del Biellese.

Campionari da esposizione
I quattro eleganti e preziosi campionari da esposizione sono quanto rimane dei ventinove esemplari predisposti dall'Associazione Laniera per essere inviati all'Esposizione Universale di Bruxelles del 1910, ottenendo un esito prestigioso per i lanieri italiani in concorso: il diploma di Grand Prix con tanto di medaglia di bronzo, che costituiva il piu' alto riconoscimento in palio.

L'Archivio Vercellone
Alcuni archivi biellesi conservano consistenti raccolte di campionari d'epoca. E' questo il caso delle Fondazioni Sella e Piacenza, dell'Archivio Pria, di Casa Zegna, del Centro di Documentazione dell'industria Tessile (presso la "Fabbrica della ruota") e di alcune importanti collezioni private. Particolare rilievo per antichita' e consistenza assume l'archivio Vercellone, depositato presso il Comune di Sordevolo, nel quale sono raccolti tre fondi archivistici legati ad altrettante fasi aziendali del lanificio Giovanni Battista Vercellone nel periodo compreso tra il 1730 ed il 1899, dal quale provengono significativi documenti e campionari esposti in mostra.

Campionari tra tecnica e arte
Questo settore della mostra documenta ed illustra le modalita' di preparazione, presentazione, conservazione e commercializzazione dei campionari nelle loro varie tipologie ed espressioni artistiche. Un video da' voce ad alcuni dei "protagonisti" che raccontano la loro esperienza di progettazione dei campionari. La ricostruzione del tavolo del disegnatore e la documentazione fotografica di alcuni degli ambienti nei quali i disegnatori operano introducono il visitatore nell'ambiente piu' "segreto" del lanificio dove vengono progettate le collezioni. Un telaio da campioni ottocentesco caricato con il tricolore puo' essere considerato il simbolo della mostra. Centocinquanta campioni, uno per anno dal 1861 al 2011, sono proiettati cronologicamente, quasi a formare un film che documenta la creativita' sviluppata dai disegnatori biellesi nell'arco temporale dell'Unita' d'Italia. L'allestimento si conclude con un settore dedicato alla sartoria e ad alcune nuove proposte di abiti e capi, come la "camisa 'd campiun", che dai campionari traggono ispirazione.

I campionari "firmati"
I sedici "quadri", incorniciati in nero, che accompagnano il percorso cronologico degli archivi sono stati realizzati a cura del Lanificio Successori Reda; contengono un campione di stoffa e la sua "messa in carta": la scheda tecnica contenente precise indicazioni riguardo alla sua composizione, all'armatura e passatura; inoltre non manca il riferimento al disegnatore che progetto' il tessuto in una specifica data.

Agnona

Il tavolo del disegnatore
Matassine di filato, cartelle con le coloriture presenti nei vari titoli, mazzette di tessuti... Il regolo, la carta tecnica su cui disegnare, l'ago per scampionare, l'immancabile lentino e qualche campionario d'epoca o di tendenza a cui ispirarsi... Sono soltanto alcuni degli abituali strumenti di lavoro che il disegnatore utilizza per ideare nuovi disegni e articoli. La ricostruzione del tavolo di lavoro del disegnatore intende fornire un'idea almeno approssimativa dell'ambiente nel quale si sviluppava la fantasia, forse alimentata dal consueto disordine creativo.

Interpretazioni artistiche
L'elaborazione artistica delle "tendenze moda" fornite dal Comitato Moda negli anni Ottanta ha suggerito a Sergio Ferla due composizioni riferite al Palio di Siena e realizzate con un collage di campioni. Il titolare e disegnatore dell'omonimo lanificio ha ideato anche un curioso profilo di un "baby alpaca" contenente campioni di tessuto che riproducono la coloritura del manto del camelide.

Il telaio da campioni
Questo telaio a mano ottocentesco, poi meccanizzato e successivamente pneumatizzato, ha lavorato per oltre un secolo. Puo' essere considerato un simbolo dell'operosita' e dell'ingegno biellese. In occasione della mostra "Campioni in stoffa" e' stato restaurato e "caricato" con un ordito che, opportunamente tramato, consentisse di formare la bandiera tricolore nel contesto della celebrazione del 150esimo dell'Unita' d'Italia. E' affiancato ad una bandiera pre-unitaria tessuta in un telaio simile a quello esposto.

telaio

Agnona

TRATTO DA http://www.docbi.it/campioni.htm

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