martedì 1 luglio 2008

RICERCHE SULLA SETA

TESSILI FUNZIONALI

Gli straordinari sviluppi verificatisi negli ultimi decenni nel campo della scienza dei materiali, nell’Information Technology, nelle biotecnologie stanno cominciando a farsi strada anche nel settore del tessile-abbigliamento. È facile prevedere che nei prossimi anni lo stesso modo di concepire il tessile ne sarà straordinariamente trasformato. Come sempre succede, le grandi trasformazioni potranno essere causa di notevoli problemi per chi non sarà in grado di tenersi al passo, ma potranno anche rappresentare una straordinaria opportunità per le aziende che saranno capaci di cogliere le occasioni che si presenteranno.

Particolarmente importante appare la prospettiva dello sviluppo dei cosiddetti "tessili intelligenti" (smart textiles). Il concetto nasce alla fine degli anni ’80 nei laboratori di ricerca ed è legato all’idea del passaggio del materiale tessile da una funzione puramente passiva, cioè di difesa dall’ambiente esterno o di sostegno meccanico, all’assunzione di un ruolo attivo con la capacità di rispondere alle sollecitazioni esterne.

BIOTECNOLOGIE, BIOMATERIALI

La biotecnologia tessile è una nuova disciplina che si occupa di applicare sistemi biologici ai processi industriali. I recenti progressi in campo biotecnologico hanno messo a disposizione dell’industria tessile un’ampia gamma di enzimi caratterizzati da elevata stabilità e specificità di azione, che possono trovare applicazione in diverse fasi di lavorazione delle fibre naturali e sintetiche. In genere, l’utilizzo degli enzimi consente di adottare condizioni di lavorazione più blande, di ridurre i consumi di prodotti chimici, energia e acqua, e di sviluppare processi sostenibili dal punto di vista della salute, della sicurezza e dell’ambiente.

Vari tipi di enzimi, tra cui proteasi, amilasi, lipasi, cellulasi, catalasi, e perossidasi, vengono attualmente impiegati per l’esecuzione di operazioni di preparazione e finissaggio delle fibre tessili. Tra le fibre naturali, quelle cellulosiche hanno fortemente beneficiato dell’introduzione di processi enzimatici. Sono infatti correntemente applicati a livello industriale trattamenti per la purga e la sbianca del cotone, per il trattamento stone-washing dei capi denim e per l’effettuazione di vari tipi di finissaggi (eliminazione del pilling, trattamento ammorbidente, ecc.). Il settore delle fibre proteiche è altrettanto interessato dallo sviluppo di processi basati sull’uso degli enzimi, con particolare riferimento alla sgommatura della seta e al trattamento antifeltrante della lana.

ECOLOGIA E AMBIENTE

La disponibilità di acqua è destinata a divenire nel prossimo futuro un fattore cruciale per la sopravvivenza dell’industria tessile in Europa e nel nostro paese. È stato calcolato che ogni chilogrammo di materiale tessile prodotto richiede più di 100 litri di acqua; i reflui derivanti dal processo produttivo contengono numerose sostanze scarsamente biodegradabili, tossiche o, in genere, nocive. Questa situazione è inevitabilmente destinata ad accrescere gli interventi restrittivi delle autorità e impone da un lato misure urgenti di risparmio e di controllo dei prodotti utilizzati e dall’altro, più in prospettiva, un ripensamento globale del ciclo produttivo tessile, volto al riciclaggio sempre più esteso delle acque di processo e dei prodotti. Tale indirizzo è chiaramente alla base anche del nuovo approccio comunitario nei riguardi della problematica ambientale, come dimostrato dalla direttiva 96/61/EC sull’impiego delle “Best Available Technologies (BAT)” che si applica in particolare ai processi di tintura e stampa.

SERICOLTURA

L’allevamento del baco da seta ha costituito per generazioni di agricoltori nel nostro paese una delle principali fonti di reddito. Non solo lo sviluppo sociale ed economico, ma anche la struttura del territorio sono stati profondamente influenzati dalla gelsibachicoltura. Per un certo periodo storico l’Italia è stato il paese con la massima produzione di seta greggia. Oggi la sericoltura è praticamente scomparsa dal panorama economico nazionale e la seta utilizzata nelle nostre industrie proviene quasi esclusivamente dalla Cina. STAZIONE SPERIMENTALE PER LA SETA mantiene ancora viva la competenza tecnica in questo campo ed è impegnata attivamente nel sostegno tecnologico ad agricoltori nazionali che volessero dedicarsi a questa attività su basi moderne e ad agricoltori di altri paesi dove l’allevamento del baco da seta potrebbe svolgersi con successo.

COLORANTI E COLORE

Nel tessile-abbigliamento il colore rappresenta da sempre, e ora più che mai, una componente essenziale del prodotto. Il "made in Italy" ha nella capacità di aderire alle richieste di sempre nuove colorazioni della moda e dei clienti un suo punto di forza. Tuttavia anche in questo campo le esigenze crescenti di qualità, in particolare la necessità di soddisfare standard di solidità al lavaggio, alla luce e all’uso quotidiano sempre più elevati e le limitazioni imposte dalle problematiche ambientali e tossicologiche, richiedono studi e ricerche sempre più sofisticati.

TECNOLOGIA E PRODUZIONE DELLA SETA GREGGIA

L’Italia ha un’antichissima tradizione nella tecnologia di produzione della seta greggia ed è stata, storicamente, all’origine delle più importanti innovazioni tecnologiche nel settore. Oggi quest’anello della filiera serica è praticamente scomparso dal nostro paese.

TRATTO DA http://www.ssiseta.it

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