giovedì 28 aprile 2011

TUTTE LE COLLEZIONI DI MISSONI


TUTTE LE COLLEZIONI DI
MISSONI

DOLCE E GABBANA



Dolce & Gabbana è una casa di moda italiana, fondata dagli stilisti Domenico Dolce (Polizzi Generosa, 13 agosto 1958) e Stefano Gabbana (Milano, 14 novembre 1962), con sede amministrativa a Legnano e sede legale a Milano.
Hanno lavorato per anni presso lo studio di Giorgio Correggiari dove si sono conosciuti.
Nel 1985, esordiscono con una sfilata a "Milano Collezioni" nella categoria Nuovi Talenti. Nel 1986, presentano la prima collezione autoprodotta, nella sede del loro atelier milanese e la prima sfilata. Le produzioni continuano con l'apertura di un nuovo negozio a Milano.
Nel 1988 siglano l’accordo con l’azienda situata a Legnano di Saverio Dolce (padre di Domenico), per la produzione del prêt-à-porter. Nel 1989 danno luogo alla loro prima sfilata Donna a Tokyo e creano la prima linea intimo e mare.
Nel 1990 presentano la prima collezione maschile, fanno la loro prima sfilata Donna/Uomo a New York dove aprono uno show-room. Dal 1991 al 1992 creano nuove collezioni e nell’ottobre 1992 presentano il primo profumo. Proseguono le collezioni, l'apertura di boutique, la produzione di profumi e le iniziative promozionali del marchio.
Nel 1999 viene implementata la strategia di verticalizzazione industriale, rilevando il 51% di Dolce Saverio S.p.A., il 100% di DGS (società a cui fa capo la distribuzione su punti vendita a gestione propria) e viene acquisito il 5% di Marcolin S.p.A. (settore dell'occhialeria).
Dal 2000 vengono lanciate una linea di orologi e nuove linee di abbigliamento, pelletteria e calzature; l'azienda si espande (in Italia, Giappone, Spagna, Francia); si moltiplicano le aperture di nuove boutique, show-room e uffici e le iniziative promozionali.
Nel 2009 inoltre Dolce & Gabbana crea la nuova maglia rosa per il giro d'italia del centenario.

TRATTO DA http://it.wikipedia.org/wiki/Dolce_%26_Gabbana

TUTTE LE COLLEZIONI DI DOLCE E GABBANA

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DOLCE E GABBANA


TUTTE LE COLLEZIONI DI BURBERRY

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BURBERRY

LE COLLEZIONI DI ERMANNO SCERVINO

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DI
ERMANNO SCERVINO

mercoledì 13 aprile 2011

ROBERTO CAVALLI




Roberto Cavalli (Firenze, 15 novembre 1940) è uno stilista italiano. È il fondatore dell'omonima casa di moda fiorentina.
Roberto Cavalli proviene da una famiglia d’artisti: il nonno, Giuseppe Rossi, è figura di spicco del movimento macchiaiolo, con opere esposte nella Galleria degli Uffizi di Firenze.[1][2]
Il padre Giorgio muore ucciso dalla Wehrmacht nel 1944, fucilato nel paesino di Cavriglia[3].
Cavalli studia presso l’Istituto Statale d'Arte di Firenze, scegliendo come specializzazione le applicazioni tessili della pittura[1][2]. In questo periodo, realizza una serie di stampe floreali su maglia, che riesce a far realizzare collaborando con i maggiori maglifici italiani.
Nei primi anni Settanta inventa e brevetta un innovativo procedimento di stampa su pelle e comincia a creare patchwork di materiali e colori. Hermès e Pierre Cardin sono tra i primi ad interessarsi ai suoi lavori. Nel 1970 presenta al Salon du Prêt-à-Porter di Parigi, la prima collezione col proprio nome, per poi tornare, sulla scia del successo, in Italia. Porta sulle passerelle della Sala Bianca di Palazzo Pitti, e poi su quelle di Milano Collezioni, le sue collezioni: jeans di denim stampato, fatti di intarsi di pelle, broccati e stampe animalier, puntando soprattutto su uno stile glamour[1]. Lo stile di Cavalli viene apprezzato dal pubblico internazionale ed il successo gli permette di aprire nel 1972 la sua prima boutique a Saint Tropez.
Nel 1980 Roberto Cavalli sposa Eva Maria Düringer, seconda classificata a Miss Universo[1][4], che diventerà la sua principale collaboratrice sul lavoro. All’inizio degli anni novanta, dopo un periodo dedicato alla famiglia e all’allevamento di cavalli da corsa, i due tornano a occuparsi di moda. La prima sfilata ufficiale del nuovo corso si tiene a Milano nel 1994: Cavalli presenta jeans invecchiati con un trattamento a getto di sabbia. A dicembre dello stesso anno apre una boutique a Saint Barth, nei Caraibi Francesi, e poi a Venezia e ancora a Saint Tropez[5]. Già a fine anni Novanta, il marchio Cavalli è distribuito in 36 nazioni in tutto il mondo.[5]
Accanto alla collezione Roberto Cavalli, vengono creati i marchi RC Menswear, e poi la linea giovane Just Cavalli, lanciata nel 1998, che include oggi abbigliamento uomo e donna, accessori, occhiali da sole, orologi, profumi, biancheria intima e costumi da bagno. Cavalli firma inoltre la linea di abiti per adolescenti Angels & Devils, la linea Class, due collezioni di underwear, scarpe, occhiali, orologi e profumi.
Nel 2002 inaugura la prima boutique-café a Firenze, intervenendo con motivi animalier, ma nel rispetto assoluto del luogo, sulla struttura preesistente del Caffè Giacosa, storica sala da tè della città. L'esperimento viene poi ripetuto a Milano con il Just Cavalli Café di Torre Branca, e con la boutique di via della Spiga.[5]
Nel 2007 Cavalli disegna una linea per il colosso della moda svedese a basso costo H&M, linea che viene messa in vendita l'8 novembre dello stesso anno.
Nel 2009 Roberto Cavalli ha aperto i suoi primi Flagship store a Parigi e Las Vegas, oltre ad aver aperto il primo showroom in Giappone.
Nel 2010 ricorrono i 40 anni di attività, celebrati con la pubblicazione di un libro fotografico (Rizzoli, Mert & Marcus, Fabien Baron), un evento a Parigi a fine settembre e la realizzazione di prodotti limited edition, fra i quali la Denim Collection St Tropez, ispirata ai denim Roberto Cavalli anni '70/'80‬‪.
Star del calibro di Kate Moss, Christina Aguilera, Lenny Kravitz, Madonna, Drew Barrymore, Sharon Stone, Jennifer Lopez, Gwyneth Paltrow, Beyoncé Knowles, Charlize Theron, Victoria Beckham, Michael Jackson e Helena Paparizou sono stati clienti o testimonial delle produzioni Cavalli.
TRATTO DA http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Cavalli

OTTAVIO MISSONI

Ottavio Missoni (Ragusa, 11 febbraio 1921) è uno stilista ed ex atleta italiano.
L'infanzia in Dalmazia
Nato nel 1921 a Ragusa, nell'allora regno di Jugoslavia, da padre di origine friulana (l'"omo de mar" Vittorio Missoni, capitano, figlio di un magistrato) e madre dalmata (de' Vidovich, di antica e nobile famiglia di Sebenico) si trasferisce all'età di sei anni a Zara, dove trascorre la giovinezza fino al 1941.
[modifica] La carriera sportiva
Divide il suo tempo tra lo studio e l'atletica leggera. Nel 1935 veste la maglia azzurra, nella specialità dei 400 metri piani e nei 400 metri ostacoli. Nella carriera ha conquistato otto titoli nazionali. Nel 1939 diviene campione mondiale studentesco a Vienna. Dopo il secondo conflitto mondiale parteciperà alle Olimpiadi di Londra, classificandosi al sesto posto nella finale dei 400 m ostacoli e correndo come secondo frazionista nelle batterie della staffetta 4 x 400 m.
[modifica] La Seconda Guerra Mondiale
Missoni partecipa alla battaglia di El Alamein, e viene fatto prigioniero dagli alleati. Dopo avere passato 4 anni in un campo di prigionia in Egitto, nel 1946 torna in Italia, a Trieste, dove si iscrive al Liceo Oberdan.
[modifica] La famiglia e l'azienda della linea Missoni
Il 18 aprile 1953, Ottavio Missoni sposa Rosita Jelmini, la cui famiglia possiede una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca, in provincia di Varese. Missoni a Trieste aveva intanto aperto un laboratorio di maglieria, in società con un amico, il discobolo Giorgio Oberwerger. Iniziò dell'attività a Gallarate, Via Cattaneo in un capannone in affitto. I due sposi uniscono i loro sforzi, spostando la produzione artigianale interamente a Sumirago.
Nel 1954 nasce il loro primo figlio, Vittorio, cui seguiranno Luca nel 1956 e Angela nel 1958.
[modifica] I primi successi
Nel 1960 gli abiti Missoni iniziano ad apparire sulle riviste di moda. Nel 1962 viene utilizzata la macchina da cucito Rachel, nata per la lavorazione degli scialli, per la creazione di vestiti. Risultano colorati e leggeri. Questa innovazione decreta il successo commerciale della linea. Nel 1976 viene aperta la prima boutique a Milano. Nel 1983, Missoni realizza i costumi di scena per la prima della Scala di quell'anno, la Lucia di Lammermoor. Nel 1986 Ottavio Missoni viene insignito dell'onorificenza di Commendatore della Repubblica.
[modifica] Curiosità
Caratteristica di Missoni è quella di non prendere troppo sul serio né se stesso né il suo mestiere. Un suo classico detto è: "per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta". Altra caratteristica di Missoni è quella di non parlare mai in nessun caso dei suoi colleghi. Nella trasmissione Chiambretti Night ha dichiarato: "Non mi chiedere di moda, non me ne intendo, e nemmeno dei miei colleghi, non li conosco bene, li saluto e basta." Ed in merito ai suoi vestiti: "non compro abiti firmati, mi metto quello che mi piace. Quando sono stato invitato al Quirinale mi serviva uno smoking... Non producendo io quella roba, sono entrato da Armani e ne ho comprato uno."

Missoni S.p.A. è una casa di moda fondata nel 1953 da Ottavio Missoni e dalla moglie Rosita Jelmini.
Ottavio Missoni, soprannominato "Tai" nacque nel 1921 a Ragusa, oggi Dubrovnik,all'epoca parte del Regno di Jugoslavia. Dopo la seconda guerra mondiale, Missoni aprì un laboratorio, insieme all'amico Giorgio Oberweger, per la realizzazione di capi sportivi in lana. La tuta "Venjulia", di sua ideazioni, fu adottata dal team italiano durante i giochi olimpici del 1948 a Londra, a cui partecipava lo stesso Missoni. In questa occasione Ottavio Missono conobbe Rosita Jelmini, proveniente da una famiglia di sarti di Golasecca, nella provincia di Varese.[2]
I due si sposarono nell'aprile del 1953, ed aprirono una piccola officina di maglieria a Gallarate, non lontano dalla città di Rosita.[2] Nel 1958 la loro prima collezione fu presentata a Milano, dal nome "Milano-Simpathy".[2] Con il supporto di Anna Piaggi, editrice della rivista Arianna di Mondadori, gli affari per i coniugi Missoni si avviarono verso il successo. Durante un viaggio a New York nel 1965, Rosita conobbe la stilista francese Emmanuelle Khanh, che portò ad una collaborazione dei due marchi, ed una nuova collezione moda l'anno successivo.
Nell'aprile del 1967 la popolarità di Missoni crebbe ulteriormente, quando furono invitati a presentare la nuova collezione a palazzo Pitti a Firenze. In quell'occasione si creò un piccolo scandalo dato che su suggerimento della Jelmini, le modelle sfilarono senza reggiseno perché del colore sbagliato.[2] Sotto le luci dei riflettori, gli abiti più sottili si scprirono trasparenti, rivelando i seni delle modelle.[2] La giornalista Elsa Rossetti scrisse "Le idee di Missoni sono state le più estrose ed eccentriche della giornata", tuttavia i Missoni non furono invitati l'anno seguente, ma la pubblicità data dall'evento amunetò la popolarità del marchio, dando la possibilità a Missoni di aprire una nuova sede a Sumirago nel 1969. [2] Missoni presentò la sua nuova collezione moda presso la piscina Salari di Milano, in una singolare sfilata acquatica, che gli varrà il premio "'Moda mare".[3] Il marchio Missoni diventa celebre anche a Parigi, capitale della moda europea,[3] dove Elle gli dedica una copertina.[3]
Nell'aprile del 1969 la rivista Woman's Wear Daily dedica un intero servizio a Missoni, scrivendo "Missoni è in testa con uno degli abiti più peccaminosi fra quelli ispirati all'Art Déco".[3] Grazie anche alla popolarità donata loro dalla rivista Vogue, nel 1970 Missoni poté aprire la prima boutique negli Stati Uniti all'interno di Bloomingdale's.[2] L'apice dell'influenza di Missoni nel mondo della moda si raggiunse nel corso degli anni settanta, al punto che il Chicago Tribune parla di Missoni dicendo "Maglia sensazionale in Italia. Colori che sono una rivelazione di bellezza naturale"[3], mentre nel 1971 il New York Times arriva a dire "E' quanto farebbe Chanel se fosse ancora viva, giovane e al lavoro in Italia".[3] Nel novembre 1972 Woman's Wear Daily classifica i Missoni tra le venti potenze mondiali nel campo della moda ("Fashion Power del mondo").[3] Nel settembre 1973 i Missoni ricevono il Neiman Marcus Fashion Award, prestigioso premio della moda. Da metà anni settanta, la produzione si espande oltre che agli accessori moda ed alla gioielleria anche alla biancheria per la casa ed all'arredamento[4], mentre nuove boutique vengono aperte in Italia, Parigi, Germania, Giappone, medio oriente e New York.[4]
Nel 1978 i 25 anni dell'attività vengono celebrati con una retrospettiva presso la Rotonda della Besana di Milano, che viene replicata due anni dopo al Whitney Museum of American Art di New York. Nel 1994 viene allestita a Firenze, ed in seguito a Milano Missonologia, mostra sul marchio, l'anno successivo è la volta di Ottavio e Rosita Story, mostra sulla vita dei coniugi Missoni organizzata nella nativa Gallarate ed infine nel 1996 altre due mostre vengono tenute in Giappone: la prima al Sazon Museum of Art, e la seconda e al Nagoya City Museum. Ancora capi Missoni sono esposti perennemente al Museum of Modern Art di New York, al Museum of Art di Dallas ed al Museum of Costum di Bath.
In seguito Ottavio Missono ha mostrato maggior interesse in altri progetti, come disegnare i costumi per il teatro alla Scala di Milano mentre Rosita Jelmini negli anni novanta ha rivelato di aver perso interesse nella moda.[5] Dal 1997 il timone della azienda è passato in mano ai figli della coppia: Angela Missoni (nata nel 1958) è direttore artistico, Vittorio Missoni (1954) è responsabile commerciale mentre Luca Missoni (1956) è il responsabile tecnico.[4] Nel 2000 Luca Missoni ha disegnato la sua prima collezione uomo/donna, facendo rimanere il marchio Missoni legato alla tradizione della magliera.
Nel 2003, in occasione dei 50 anni della maison, vengono allestite due mostre, una a Milano ed una a Tokyo. Nello stesso anno viene inaugurato il nuovo show room di Milano, aperto in via Solferino, e viene avviata una collaborazione con la casa automobilistica giapponese Mazda. Missoni, le cui sfilate di AltaRoma erano state sponsorizzate dalla Mazda, firma gli interni e i colori dell'ultimo modello della Mazda MX-5, prodotto in esemplare unico e battuto all'asta su eBay[6] ed i cui proventi sono stati devoluti in beneficenza a favore dell'Associazione Italiana per la sotta alla sclerosi multipla.
Da febbraio 2009, grazie ad un accordo con il gruppo Rezidor, siglato nel 2005, sono stati inaugurati i primi due Hotel Missoni a Kuwait City ed Edimburgo, con progetti per uno imminente a Los Angeles.

TRATTO DA http://it.wikipedia.org/wiki/Missoni_(azienda)

Missoni collezione uomo autunno/inverno 2011-2012




Missoni, collezione uomo primavera/estate 2011-2012. Lo stilista italiano si ispira all’Oriente e propone completi sia eleganti sia sportswear in una palette di colori molto ampia che spazia dal nero, blu, marrone, verde e azzurro ai più vivaci beige e arancione. Non mancano nemmeno colori di tendenza come il bordeaux. Il tutto mantenendo sempre l’inconfondibile stile della maison.

ERMANNO SCERVINO 2011/2012





Fashionblog oggi è stato alla presentazione della collezione autunno inverno 2011/12 nello showroom milanese di Ermanno Scervino; vi presentiamo in anteprima le immagini dal vivo dei capi di sfilata e non solo, sfilata in cui la star-model era la lanciatissima Bianca Balti.

Burberry 2011/2012







Burberry 2011/2012
La pelliccia è usata per gli inserti nella maglieria, lasciando posto ad un soffice bianco, preludio della neve artificiale...http://www.thewardrobe.it/2011/02/22/london-fw-woman-aw-2011-2012-burberry-prorsum/

BURBERRY





Burberry è una casa di moda di lusso britannica che realizza vestiti, accessori e cosmetici. Caratteristico è il motivo a tartan che è spesso presente sui suoi prodotti e che è divenuto il suo simbolo più riconosciuto e imitato. Il nome iniziale del marchio era esattamente "Burberry's" o "Burberrys", poi destinato a cambiare dal 2000 in "Burberry of London". Tale scelta venne effettuata quando la casa produttrice, ormai conosciuta in tutto il mondo, volle identificare i capi prodotti esattamente nelle sedi di Londra da quelli prodotti, al contrario, in altri sedi. Entrambi i marchi dimostrano comunque autenticità.
L'azienda possiede negozi propri e in franchising in tutto il mondo, ma vende anche attraverso concessioni in negozi terzi. Sia Elisabetta II che il Principe Carlo hanno concesso all'azienda la Royal Warrant.
Inizi e 19esimo secolo
Burberry venne fondata nel 1856 quando, l'ora venutunenne, Thomas Burberry, apprendista di un importante sarto, aprì il suo primo negozio a Basingstoke, nell'Hampshire in Inghilterra.[2].Nel 1870 Burberry si specializza in prodotti raffinati e di gusto, e apre nello stesso anno il suo primo emporio. Nel 1880 Burberry aggiunge ai suoi prodotti la garbadina, un materiale di fibre miste con cui si fanno cappotti e altri abiti pesanti.[2] Nel 1891 , la Thomas Burberry & Sons apre il primo shop a Londra, nell' Haymarket. Questo edificio è ancora di proprietà di Burberry e fino a poco tempo fa ospitava la direzione generale, oggi situata in "Horseferry House", a Westminister (Londra), proprio dietro il Parlamento Britannico. Il primo nome era (ripreso poi tutt'oggi) Burberry, ma dopo la consuetudine dei clienti che chiamavano il marchio "Burberrys of London", la società cambiò marchio in Burberrys. Nel 1895 Burberry diventa produttore delle divise delle forze armate britanniche, durante la Seconda guerra boera, modificando lo stile del proprio cappotto.
[modifica] 20esimo secolo
Proprio nel 1901 compare il logo del Cavaliere Equestre, accompagnato dalla scritta latina "Prorsum" ("avanti"). Nel 1911 Burberry equipaggia il Capitano Roald Amundsen per la spedizione al Polo Sud. Amundsen sarà il primo uomo a raggiungere il Polo. Su commissione della Corona, Burberry adatta pantaloni e cappotti al combattimento. Nascono così alcuni dei suoi modelli.


Borsa da donna Burberry con il motivo tipico della casa.
Nel 1920 compare per la prima volta il Check.
[modifica] Storia Recente
Divenuta popolare nel secondo dopoguerra con il famoso trench alla Humphrey Bogart (grazie anche al film classico Casablanca), Burberry fu acquistata nel 1955 da Great Universal Stores (poi GUS plc), che possedeva i negozi londinesi di Argos (Negozi) e Homebase, scivolando in un lento declino. Solo nel 2000 l'azienda fu ristrutturata e promossa, rivitalizzando il suo successo e le sue vendite anche in nuovi settori di mercato.
Ci sono tre brand di Burberry, ovvero tre collezioni diverse con marchi a se stanti:
La prima è Burberry, conosciuta per il classico stile tartan. È possibile trovare questa serie con due distinte etichette: Burberrys of London e Burberry; quest'ultima denominazione appartiene ai capi prodotti a partire dal 1999, in quanto in quella data l'azienda ha deciso di cambiare la propria denominazione da Burberrys of London ad un più internazionale Burberry. Sotto questo marchio rientrano la maggior parte dei prodotti Burberry conosciuti.
La seconda collezione è Burberry Prorsum, creata dallo stilista Christopher Bailey, che ha un tocco meno classico, più glamourous: è la collezione che sfila sulla passerelle interpretata dalle più celebri supermodelle e che cambia ogni anno, non continuativa come invece l'altra (anche se a volte il motivo tartan si ritrova anche nella collezione Prorsum). Ad esempio il must del Trench Burberry è stato proposto anche nella collezione Prorsum ma rivisitato: da semplice è diventato borchiato.
La terza etichetta è Burberry Black Label, sviluppata in esclusiva per il Giappone dove il marchio ha un grande successo. Il tartan è quasi del tutto assente in favore di colori bigi, fumosi e spenti o, più raramente, tinte pastello molto dolci; occasionalmente fanno capolino anche capi e dettagli in denim. La collezione è esclusivamente maschile, ma la campagna pubblicitaria invita anche il pubblico femminile a vestirsi con questi capi dato il loro taglio particolarmente e volontariamente androgino.
Vi è poi la linea Burberry Sport, con uno stile più giovanile e sportivo.
la linea Thomas Burberry riprende lo stile originale e si rinnova in collezioni private e d'alto livello.